La Direttiva Macchine 2006/42/CE è una Direttiva di prodotto dell’Unione Europea che, oltre a permettere la libera circolazione delle merci sul territorio comunitario, ha l’obiettivo di salvaguardare la sicurezza dei lavoratori e la salute dei cittadini. Come tutte le Direttive, anche questa deve essere recepita dagli stati membri della UE, affinché non ci siano barriere commerciali per la circolazione di macchine all’interno dei singoli stati. Le Direttive di prodotto vengono inoltre applicate anche all’interno di Stati con cui l’UE ha sottoscritto accordi, ovvero nei Paesi dell’Area Economica Europea (Islanda, Liechtenstein e Norvegia) ma anche in Svizzera, Turchia, Andorra e San Marino.
L’art. 5 della Direttiva Macchine contiene una serie di procedure necessarie all’immissione sul mercato e alla messa in servizio di una macchina. È quindi importante analizzare nel dettaglio i 4 aspetti principali.
1. Accertare la presenza i requisiti essenziali di sicurezza
Per assicurarsi che i requisiti essenziali di sicurezza e di tutela della salute siano stati rispettati, il fabbricante è tenuto ad avviare la cosiddetta valutazione dei rischi: un processo iterativo la cui norma di riferimento è la UNI EN ISO 12100:2010.
Tale processo parte con una determinazione dei limiti della macchina e della sua destinazione d’uso. Dopodiché occorre identificare i pericoli e ponderare i potenziali pericoli al fine di determinare se il rischio sulla macchina sia stato ridotto adeguatamente. Nel caso in cui ciò non sia stato fatto, va avviato un opportuno processo di riduzione del rischio, indicato nell’allegato I della Direttiva Macchine, nonché nella stessa UNI EN ISO 12100:2010.
Se le misure di riduzione del rischio non risultano sufficienti occorre indicare il cosiddetto rischio residuo. È importante tenere presente che ogni qualvolta sia possibile ridurre il rischio, lo stesso va ridotto: non è possibile gestirlo come rischio residuo.
La valutazione comporta anche una stima della gravità del danno che può risultare dal pericolo preso in esame. Inoltre la valutazione dei rischi va sempre documentata e inserita nel fascicolo tecnico a corredo della macchina.
2. Redazione del fascicolo tecnico
I rischi definiti come essenziali dalla Direttiva Macchina sono connessi agli elementi mobili i quali devono “essere progettati e costruiti per evitare i rischi di contatto che possono produrre infortuni”. Gli stessi devono essere ridotti con riparti o dispositivi di produzione. Tutte le misure adottate per la riduzione del rischio vanno indicate nel fascicolo tecnico, che deve comprendere tutte le informazioni necessarie per dimostrare di aver soddisfatto tutti i requisiti essenziali di sicurezza (RESS) presenti nell’allegato I della Direttiva Macchine.
La stessa Direttiva Macchine non prevede tuttavia indicazioni specifiche per gestire gli elementi mobili e proteggerli, è il fabbricante che deve definirne le modalità e adottare specifiche misure. Può farlo, prendendo in considerazione le norme tecniche con applicazione volontaria. Per la protezione dei pericoli meccanici, ad esempio, si annoverano:
- UNI EN ISO 13857:2020. Sicurezza del macchinario – Distanze di sicurezza per impedire il raggiungimento di zone pericolose con gli arti superiori e inferiori
- UNI EN ISO 13854:2020. Sicurezza del macchinario – Spazi minimi per evitare lo schiacciamento di parti del corpo
- UNI EN ISO 14120:2015. Sicurezza del macchinario – Ripari – Requisiti generali per la progettazione e la costruzione di ripari fissi e mobili
- UNI EN ISO 14119:2013. Sicurezza del macchinario – Dispositivi di interblocco associati ai ripari. Principi di progettazione e di scelta
3. Fornire il manuale di istruzioni
La Direttiva 2006/42/CE sancisce che le istruzioni per l’uso costituiscono documenti la cui presenza è fondamentale per consentire all’utilizzatore di conoscere tutte le informazioni necessarie a usare la macchina in modo sicuro.
È curioso annotare che la norma tecnica UNI EN ISO 12100:2010 definisca le istruzioni per l’uso come misure di protezione, riconoscendone un importante ruolo nella riduzione del rischio. Si tratta infatti di mezzi di comunicazione essenziali per trasmettere informazioni all’utilizzatore.
Le informazioni per l’uso devono essere complete e non presentare carenze che mettano a repentaglio la salute degli operatori. Esse sono strettamente correlate alla valutazione dei rischi e, naturalmente, devono essere predisposte prima che la macchina venga messa sul mercato. Nel caso siano necessarie revisioni sulla macchina successive all’installazione, occorre che vengano fatte delle opportune revisioni alle istruzioni. Questo aspetto non giustifica comunque l’assenza delle istruzioni prima dell’immissione sul mercato della macchina. Le istruzioni vanno fornite in lingua originale oltre che nella lingua relativa al Paese dell’utilizzatore della macchina (così come indicato nella Direttiva Macchine).
Per quanto riguarda le istruzioni per l’uso esiste una norma tecnica specifica, la UNI EN ISO 20607:2019, Sicurezza del macchinario – Manuale di istruzioni – Principi generali di redazione.
4. Valutare la conformità e redigere la dichiarazione CE
La dichiarazione CE deve essere rispondente alla pertinente normativa di armonizzazione dell’Unione, tipicamente la Direttiva 2006/42/CE. Nel momento in cui alla macchina si applicano altre Direttive alle macchine (come ad esempio quella sulla compatibilità elettromagnetica), dette direttive richiedono una dichiarazione di conformità UE, ossia la Direttiva 2014/30/UE, così come prevedono i principi sulle norme armonizzate.
Nel caso delle quasi-macchine, la Direttiva Macchine prevede una dichiarazione di incorporazione, ai sensi della direttiva 2006/42/CE. Nel caso in cui la quasi-macchina debba essere conforme ad altre Direttive, oltre alla Direttiva Macchine, la dichiarazione di incorporazione deve essere accompagnata da una dichiarazione di conformità UE per tutte le altre Direttive.
La macchina conforme e accompagnata dalla dichiarazione dovrà essere accompagnata dalla marcatura CE, marchio non modificabile e non scalabile al di sotto dei 5mm.
E le tue macchine sono sicure?
Scoprilo scaricando il nostro manuale di auto-valutazione gratuito sulla sicurezza sul lavoro!